Meccanismo volontario di riduzione e compensazione delle emissioni a livello di distretto agricolo- zootecnico-forestale
Il progetto nasce e si sviluppa nell’ambito delle attività del biennio 2017-2018 della Rete Rurale Nazionale 2014-2020 sul tema dei cambiamenti climatici e ha portato ad individuare un meccanismo applicabile a livello di distretto zootecnico, per ridurre e compensare le emissioni di gas serra derivanti dalla produzione zootecnica, perseguendo al contempo l’obiettivo della tutela dei servizi ecosistemici e della mitigazione dei cambiamenti climatici.
Il concetto di base è che, pur essendo in netta diminuzione a partire dal 1990 ad oggi, le emissioni di gas serra del settore agricolo, in particolare quelle provenienti dal settore zootecnico, hanno ulteriori potenzialità di riduzione. La concentrazione delle attività zootecniche in determinate aree prefigura, infatti, delle potenzialità per un’ulteriore riduzione e compensazione del proprio impatto emissivo, in particolare attraverso un approccio di gestione sostenibile da attuare a livello di distretto zootecnico. Gli impatti generati dalla produzione zootecnica più o meno intensiva, in un determinato territorio, possono infatti essere ridotti o compensati attraverso attività di riduzione e assorbimento di gas climalteranti che siano realizzate nelle immediate vicinanze, cioè in prossimità della fonte emissiva.
Attraverso questo approccio, è possibile incrementare e tutelare la sostenibilità generale del territorio, generando crediti di sostenibilità, di cui la tonnellata di CO2 è un indicatore di misura quantitativo. Tali crediti possono essere generati da soggetti del settore zootecnico e agroforestale locale, che si impegnano nell’implementazione di attività addizionali rispetto alle pratiche di gestione correnti (definite BAU ovvero business as usual) e possono essere oggetto di un vero e proprio scambio in un mercato di natura volontaria, con transazioni commerciali tra venditori e acquirenti, nel rispetto dei principi e criteri previsti dai principali standard e linee guida a livello internazionale.
Gli attori del distretto sono quelli che in qualche modo beneficiano dall’implementazione delle pratiche gestionali addizionali e possono essere:
- gli imprenditori del settore zootecnico (interessati a partecipare in quanto emettitori, ma anche come possibili produttori di crediti),
- gli imprenditori del settore agricolo e forestale (interessati a partecipare in quanto potenziali produttori di crediti),
- le istituzioni locali, tutti gli imprenditori in generale e i cittadini (interessati perché beneficiano del miglioramento dei servizi ecosistemici e della migliore qualità della vita raggiunta nel distretto e del ritorno in termini di immagine di distretto a basse emissioni spendibile anche sul piano turistico-ricettivo).
Tra i possibili attori può comparire anche l’Organismo di Certificazione che può certificare la validità delle attività realizzate con riferimento al rispetto dello standard seguito.
A livello progettuale la metodologia prevede due step:
• STEP1: Calcolo delle emissioni generate dalla produzione zootecnica;
• STEP2: Valutazione del potenziale di mitigazione del distretto.
Ai fini del calcolo delle emissioni generate dalla produzione zootecnica nel distretto (STEP 1), si dovrà procedere alla valutazione delle emissioni generate dalle aziende zootecniche che intendono aderire al meccanismo di riduzione e compensazione attraverso un’analisi del ciclo di vita (Life CycleAssessment o LCA).
Una volta stimate le emissioni generate dalla produzione zootecnica, ogni azienda dovrà individuare delle azioni da attuare per cercare di evitare e ridurre parte di queste emissioni. Solo dopo aver dimostrato tale impegno di riduzione, si potranno attuare le attività di gestione sostenibile per la compensazione del proprio impatto (STEP 2). In particolare, le attività ammissibili per la riduzione e compensazione delle emissioni zootecniche ai fini dell’aumento del potenziale di mitigazione dei cambiamenti climatici del distretto possono fare riferimento a tre ambiti di azione:
1.riduzione delle emissioni | 2.aumento dei sink di carbonio | 3.sostituzione o riduzione delle emissioni dei combustibili fossili |
– Miglioramento della dieta dei ruminanti – Gestione delle deiezioni – Riduzione dell’utilizzo dei fertilizzanti chimici | – Riduzione delle lavorazioni dei suoli agricoli – Mantenimento della copertura erbosa nelle colture permanenti – Gestione dei residui agricoli delle colture arboree (interramento) – Nuovi impianti di frutticoltura – Realizzazione di rimboschimenti | – Gestione dei residui agricoli delle colture arboree per fini energetici |
La validità delle attività realizzate e dei risultati conseguiti all’interno un’unità distrettuale sono garantite dalle Linee guida per la definizione di uno standard di applicazione del meccanismo volontario (sviluppate nel biennio di attività 2019-2020), che delineano l’architettura generale del sistema di applicazione della metodologia al contesto territoriale, i principi e i meccanismi che lo regolano, i soggetti che sono coinvolti nella sua attuazione e le relative funzioni e responsabilità.